Farmaci e anziani: Ulss 16 e Fondazione Oic insieme per il progetto Safe

La popolazione anziana rappresenta soltanto il 22% – cioè meno di un quarto – del totale degli assistiti dall’Azienda Ulss 16 di Padova, ma è responsabile del 62% dell’intera spesa farmaceutica convenzionata. Infatti, mentre tra gli under 65 anni solo il 61% ha ricevuto almeno una prescrizione,  nella fascia di età che supera i 65 anni l’esposizione ai farmaci interessa il 99.8% della popolazione. Da qui l’esigenza, da un lato, di monitorare l’appropriatezza dell’utilizzo dei farmaci in questa popolazione, dall’altro di governare anche l’impatto di spesa.

 La risposta congiunta di Ulss 16 e Fondazione OIC Onlus al problema è il progetto SAFE, un protocollo avviato su anziani fragili, che permette di evitare incongruenze, omissioni, incompatibilità, derivanti da prescrizioni inappropriate di farmaci grazie alla riconciliazione terapeutica: in sostanza, attraverso un processo di revisione della terapia farmacologica del paziente cronico over 65 anni, è possibile una significativa riduzione delle fragilità nell’ambito del suo generale stato di salute. Ciò significa riduzione delle malattie iatrogene e quindi diminuzione dei possibili ricoveri ospedalieri, abbassamento dell’indice di mortalità senile, migliore qualità della vita.

«Nel rispetto delle modalità regionali funzionali a garantire la continuità delle cure durante il passaggio del paziente dall’ospedale alle strutture assistenziali – spiega Urbano Brazzale, Direttore Generale dell’Azienda Ulss 16 Padova – abbiamo voluto mettere a disposizione di una importate realtà territoriale come l’OIC, l’esperienza acquisita nel campo della gestione terapeutica assistenziale geriatrica. Dal 2002 la nostra Azienda sta lavorando all’appropriatezza prescrittiva nell’anziano, fino alla recente messa a punto di un software integrato in grado di valutare e definire tutte le possibili criticità derivanti da interazioni tra farmaci, tra farmaco e patologia, nonché duplicazioni e contrasti tra farmaci. Ciò grazie ad una stretta e continua collaborazione tra medico e farmacista che, nell’ospedale cittadino del Sant’Antonio, vede da tempo la presenza del farmacista di reparto. Non solo, l’esperienza fatta nei soggetti anziani fragili in politerapia attraverso la presenza di un farmacista clinico coadiuvato da un infermiere informatico ospedaliero, ha permesso di migliorare l’appropriatezza prescrittiva in diversi successivi ambiti assistenziali, con una significativa riduzione sia della mortalità sia dei ricoveri. In particolare, nel corso di un anno di osservazione, i pazienti che hanno ridotto le prescrizioni non appropriate hanno avuto un tasso di ospedalizzazione inferiore del 13%, rispetto a chi non le aveva ridotte, con notevole risparmio per l’Azienda Ulss 16 dal momento che un ricovero indotto da farmaci costa mediamente 2.200,00 euro. A questo si deve infine aggiungere un risparmio medio annuo sulla spesa farmaceutica di 200,00 euro per paziente. Con oggi – conclude il Direttore Brazzale – prende ufficialmente il via il progetto SAFE presso la Fondazione Opera Immacolata Concezione, una realtà che rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per capacità ricettiva di eccellenza e per innovazione applicata alla cura e gestione della persona anziana».

«Siamo orgogliosi di partecipare al progetto SAFE promosso dall’Ulss 16 perché ci da la possibilità di implementare la qualità di vita dei nostri Ospiti – conferma Ernesto Burattin, Direttore Generale della Fondazione OIC onlus – Pur non essendo di nostra competenza la scelta delle terapie, vediamo con grande favore il nascere, seppure sperimentale, di questa rete di collaborazione tra Ulss 16, OIC e medici di medicina generale perché pensiamo che possa riuscire non solo a migliorare il supporto terapeutico per le persone anziane ma anche possa
essere strumento generativo di importanti risparmi a livello di spesa pubblica. Siamo sicuri che da questa esperienza usciranno risultati molto significativi ed utili per tutte le persone longeve».