Davvero servono i carabinieri per “salvare” gli anziani nelle RSA?

E’ notizia di ieri la firma di un protocollo tra Arma dei Carabinieri e Ministero della Salute per effettuare la mappatura delle strutture che si occupano di anziani in Italia. Questa notizia e’ ampiamente trattata in questo articolo del periodico Vita.

A questo proposito Fabio Toso – direttore generale della nostra Fondazione – dichiara: “Le rsa (che rispondono a bisogni ben specifici di anziani non autosufficienti e non a bisogni generali di tutti gli anziani) hanno sicuramente subito l’impatto dei primi mesi di pandemia, quando sono state lasciate sole ad inventarsi soluzioni per affrontare problemi inediti per tutti. Ma poi, reperiti anche in autonomia i mezzi necessari, sono diventate delle “aree sicure” a difesa dei piu’ fragili, prova ne sia il crollo dei contagi una volta iniziate le vaccinazioni, certo dovendo in parte sacrificare la relazionalita’ con i familiari”.

“Oggi – continua Fabio Toso – le RSA sono i posti piu’ sicuri per gli anziani fragili e, con la progressiva riapertura alle visite, anche quelli dove i nostri nonni sono meglio supportati nel recupero delle loro abilita’ seppur residue”